Schopenhauer presenta chiaramente le basi della sua filosofia .
Schopenhauer è d'accordo con Kant quando pensa che il mondo sia una rappresentazione del soggetto conoscente, che lo esperisce solo sulla base di se stesso costruendolo quindi all'interno della sua rappresentazione.
Ma diversamente da Kant, per Schopenhauer esiste qualcosa che è alla base di queste rappresentazioni e che quindi è indipendente da ogni esperienza e conoscenza e che Schopenhauer chiama volontà . La volontà non è una meta o un'intenzione ma una forma di quella forza che pervade tutto, di quella essenza interna a tutte le cose che è il motore della natura . Come " cosa in sè" la volontà stà al fondo della realtà, ma appare soltanto nei singoli fenomeni della volontà che sono le manifestazioni di questo unico volere.
La teoria di Schopenhauer della volontà esercitò una grande influenza su Sigmund Freud , il fondatore della psicoanalisi. Freud riconosce in Schopenhauer un precursore della sua teoria e definisce la volontà inconscia di Schopenhauer come identica " alle pulsioni psichiche della psicoanalisi ". Schopenhauer considera la volontà sempre in rapporto con il corpo, infatti l'uomo per lui non è innanzitutto un essere razionale , ma un essere fisico.
Esiste un'esperienza interna del soggetto , nella quale il corpo è presente immediatamente e appare come espressione della volontà. La volontà non viene così conosciuta attraverso l'intelletto , eppure essa è esperibile , infatti questa essenza interiore è per noi molto più familiare che gli altri oggetti esterni della visione.
Questa raffigurazione della volontà come essenza interiore , che si sottrae alla presa razionale determinado tuttavia ogni agire , presenta molte analogie con la descrizione che Freud dà dell' inconscio.
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Iside
