PARAFRASI .
Di che….fratelli? = Il riferimento alla guerra lo si deduce dalla prima strofa della poesia, in questa domanda rivolta ai soldati che stanno passando accanto alla postazione dove si trova il poeta con i suoi commilitoni. Fratelli = rappresenta la parola-chiave del componimento.
Parola = è riferito a fratelli; tremante = la parola fratelli vibra/trema nel cuore della notte (il tremore trasmette il sentimento della paura per l’incertezza sulla propria sorte).
Foglia appena nata: analogia - quella parola di solidarietà, fratelli, è paragonata a una foglia appena sbocciata, fragile, così come è fragile il destino dell’uomo.
aria spasimante = nell’aria che è lacerata da scoppi, spari e lamenti.
involontaria rivolta = [la parola fratelli suona come] ribellione spontanea/istintiva all’orrore della guerra.
presente…fragilità = di ogni uomo consapevole della propria fragilità (cioè della precarietà della sua esistenza).
Di che….fratelli? = Il riferimento alla guerra lo si deduce dalla prima strofa della poesia, in questa domanda rivolta ai soldati che stanno passando accanto alla postazione dove si trova il poeta con i suoi commilitoni. Fratelli = rappresenta la parola-chiave del componimento.
Parola = è riferito a fratelli; tremante = la parola fratelli vibra/trema nel cuore della notte (il tremore trasmette il sentimento della paura per l’incertezza sulla propria sorte).
Foglia appena nata: analogia - quella parola di solidarietà, fratelli, è paragonata a una foglia appena sbocciata, fragile, così come è fragile il destino dell’uomo.
aria spasimante = nell’aria che è lacerata da scoppi, spari e lamenti.
involontaria rivolta = [la parola fratelli suona come] ribellione spontanea/istintiva all’orrore della guerra.
presente…fragilità = di ogni uomo consapevole della propria fragilità (cioè della precarietà della sua esistenza).
Si volge verso l'est l'ultimo amore,
Mi abbuia da là il sangue
Con tenebra degli occhi della cerva
Che se alla propria bocca lei li volga
Fanno più martoriante
Vellutandola, l'ardere mio chiuso.
Arrotondìo d'occhi della cerva
Stupita che gli umori suoi volubili
Di avvincere con passi le comandino
Irrefrenabili di slancio.
D'un balzo, gonfi d'ira
Gli strappi, va snodandosi
Dal garbo della schiena
La cerva che diviene
Una leoparda ombrosa.
O, nuovissimo sogno, non saresti
Per immutabile innocenza innata
Pecorella d'insolita avventura?
L'ultimo amore più degli altri strazia,
Certo lo va nutrendo
Crudele il ricordare.
Sei qui. Non mi rechi l'oblio te
Che come la puledra ora vacilli,
Trepida Gambe Lunghe?
D'oltre l'oblio rechi
D'oltre il ricordo i lampi.
Capricciosa croata notte lucida
Di me vai facendo
Uno schiavo ed un re.
Un re? Più non saresti l'indomabile?
Mi abbuia da là il sangue
Con tenebra degli occhi della cerva
Che se alla propria bocca lei li volga
Fanno più martoriante
Vellutandola, l'ardere mio chiuso.
Arrotondìo d'occhi della cerva
Stupita che gli umori suoi volubili
Di avvincere con passi le comandino
Irrefrenabili di slancio.
D'un balzo, gonfi d'ira
Gli strappi, va snodandosi
Dal garbo della schiena
La cerva che diviene
Una leoparda ombrosa.
O, nuovissimo sogno, non saresti
Per immutabile innocenza innata
Pecorella d'insolita avventura?
L'ultimo amore più degli altri strazia,
Certo lo va nutrendo
Crudele il ricordare.
Sei qui. Non mi rechi l'oblio te
Che come la puledra ora vacilli,
Trepida Gambe Lunghe?
D'oltre l'oblio rechi
D'oltre il ricordo i lampi.
Capricciosa croata notte lucida
Di me vai facendo
Uno schiavo ed un re.
Un re? Più non saresti l'indomabile?
Chissà se qualcuno RIFLETTERA' : AMORE .
Quanta VENALITA' E Altrettanta VANITA' E LUSSURIA ...... Ma mai ci rivolgiamo con UMILTA'.
Quanti di noi alla sera mettendocsi a letto fa una Riflessione ?
PER VOI AMICI CARI
Iside
1 commento:
VOLEVO AGURARTI BUON ONOMASTICO
CIAO GIANNA
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