martedì 3 agosto 2010

Poesia : Salvatore Quasimodo

Uomo del mio tempo                                                      

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

Quando il fratello disse all’altro fratello:

«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

Salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Una Buona Giornata .

Iside

5 commenti:

Roberta ha detto...

Carissima Iside
che dirti...non ci sono parole...
solo Grazie!!!!!!!!!!
Baciiiiii

Anonimo ha detto...

brava iside! complimenti !

Iside ha detto...

Giuseppe , persone come te che portano nel cuore queste poesie sono esseri umani speciali grazie

Iside .

Roberta ho ripreso in mano vecchi libri della scuola ... il merito è tutto di Giuseppe che mi ha portato al passato un uomo che fa riflettere .. Grazie
Iside

Roberta ha detto...

Grazie a te,per la tua conoscenza e sapere che porti a noi...non è cosa da poco!
Buona giornata carissima ed a tutti quanti.
Baci

Iside ha detto...

Magari qualcuno di voi può mandare via e mail una poesia preferita e io la pubblico come post per tutti .

Grazie Iside