L' inizio , il cominciamento della conoscenza è sempre qualcosa per immagine, l'ombra della caverna , il riflesso dello specchio , cosicchè la conoscenza è sempre un risalire da ciò che immediatamente si vede , a ciò di cui l'immagine è immagine, nel senso che la condizione dell'uomo è una condizione per la quale sempre si conosce a partire da un'immagine oppure anche da un'opinione , la quale è qualcosa di più una semplice immagine fisica.
Il secondo tempo del mito della caverna è quello della liberazione : qualora un prigioniero venisse liberato e costretto d'un tratto ad alzarsi ,volgere il collo , camminare e guardare verso la luce , e nel fare tutto ciò che soffrisse e per l'abbaglio fosse incapace di scorgere quelle cose di cui prima vedeva ombre , come credi che reagirebbe se uno dicesse che prima vedeva vane apparenze , mentre ora vede qualcosa di più vicino alla realtà di vero , perchè il suo sguardo è rivolto a oggetti più reali e inoltre , mostrandogli ciascuno degli oggetti che passano , lo costringesse con alcune domande e rispondere che cos'è? Non credi si troverebbe in difficoltà, tanto che , essendo prima abituato a vedere solo ombre , potrebbe essere indotto a pensare di avere nozioni più esatte in relazione alle ombre , piuttosto che agli oggetti du cui quelle ombre sembrano timide rappresentazioni , proprio perchè la luce lo sta abbagliando . Queste sono le difficoltà che incontrano nel momento in cui si percepisce ciò che fino a quel momento non era altro che l'ombra, il riflesso ,l'immagine , la rappresentazione di qualcosa di reale.
Ciò equivale a cogliere problematicamente il tutto , vedere le cose dalla parte dell'essere , che è la parte che condiziona tutte le parti , la domanda che condiziona tutte le domande .
Cosa vi porta a chiedervi ? cosa vi trasmette questo filone ?
Testo di : Federico Casa parte v .
Buona Giornata .
Iside